Ci sono città che si fanno sfondo di storie, e altre che diventano protagoniste tanto quanto i personaggi che le abitano. Milano, con le sue luci fredde, le sue mode, il suo ritmo frenetico e il suo eterno bisogno di reinvenzione, è il cuore pulsante di 20100, il romanzo di Alex Roggero che si muove tra la commedia sentimentale e il racconto generazionale, tra la leggerezza dell’ironia e il sottile smarrimento che accompagna l’epoca dei social e delle connessioni istantanee.
Paolo Paganelli, il protagonista, è uno scrittore trentacinquenne con una carriera incerta e una vita sentimentale sospesa tra le illusioni dell’amore romantico e la realtà disincantata dell’era digitale. Quando, su Tinder, incappa nel profilo di Alice, qualcosa in lui si accende: l’idea che dietro lo schermo possa esserci qualcuno di speciale, l’illusione di un incontro che possa cambiare ogni cosa. Ma un errore, un gesto sbagliato sul touch screen, lo priva improvvisamente della possibilità di contattarla. A quel punto, inizia la ricerca. Una ricerca che è fisica, tra i quartieri della città, e metaforica, dentro un mondo in cui il desiderio di autenticità si scontra con la volatilità delle relazioni contemporanee.
Accompagnato dagli amici Michele, Ciro e Martina, Paolo attraversa Milano come un moderno flâneur, muovendosi tra locali alla moda, eventi culturali e luoghi simbolo della movida cittadina. Ma la sua non è solo una caccia all’anima gemella perduta: è il riflesso di un’intera generazione che fatica a trovare un senso in un’esistenza scandita da like, notifiche e incontri fugaci.
Roggero costruisce il romanzo con una scrittura agile e brillante, disseminata di riferimenti alla cultura pop e alla realtà milanese. I dialoghi sono serrati, spesso impregnati di sarcasmo e di quell’umorismo amaro che accompagna le conversazioni di chi, superati i trent’anni, si ritrova ancora a fare i conti con il precariato sentimentale ed esistenziale. Ogni personaggio è caratterizzato con attenzione: non semplici spalle del protagonista, ma frammenti di un mondo in cui ciascuno lotta con le proprie disillusioni e aspirazioni.
Milano emerge in tutta la sua ambivalenza: una città che offre infinite possibilità, ma che allo stesso tempo amplifica la solitudine; un luogo in cui l’apparenza spesso conta più della sostanza, ma in cui il desiderio di qualcosa di vero non smette mai di esistere. Il CAP 20100 non è solo un codice postale, ma un’idea di appartenenza, un tentativo di definire un’identità in un’epoca che sembra rendere tutto sfuggente.
Quello che potrebbe sembrare un semplice romanzo su una ricerca amorosa si trasforma, pagina dopo pagina, in una riflessione più ampia sulla natura dell’amore nell’era digitale. Esiste ancora il colpo di fulmine, o tutto è ormai ridotto a una questione di match e algoritmi? Possiamo davvero conoscere qualcuno attraverso uno schermo, o siamo condannati a inseguire proiezioni di ciò che vorremmo trovare?
Roggero non offre risposte definitive, ma lascia al lettore il piacere di esplorare questi interrogativi attraverso un viaggio narrativo divertente, pungente e sorprendentemente profondo. 20100 è una lettura che scorre veloce come le storie di Instagram, ma che lascia un segno ben più duraturo, come quelle esperienze che, nonostante tutto, continuano a farci credere nella possibilità di un incontro capace di cambiare tutto.