La Sicilia del 1848, terra di rivoluzioni, di mafia nascente e di eroi mascherati. Un contesto storico affascinante e complesso, che Vincenzo Sacco (con le illustrazioni di Totò Calò) riporta in vita nel suo “Il ritorno del Malombra. La maledizione del Puparo” (in uscita il 13 dicembre 2024), un romanzo che ha già conquistato il plauso dei lettori (5 stelle su 5) e che promette di essere un’avventura indimenticabile.
Dimenticate i supereroi in calzamaglia. Il Malombra è un giustiziere ante litteram, un nobile che indossa la maschera per combattere l’ingiustizia in un’epoca in cui la legge è spesso corrotta e la violenza è all’ordine del giorno. Un personaggio che sembra uscito dalle pagine di un romanzo di cappa e spada, ma che affonda le sue radici nella realtà storica di una Sicilia in fermento, in bilico tra tradizione e modernità.
La trama è un meccanismo a orologeria, come sottolinea l’abstract. C’è il mistero di una creatura lupesca che terrorizza le campagne, c’è l’arrivo di un “Circo degli orrori” che porta con sé segreti e pericoli, e c’è, soprattutto, la “macchina del fango” del Puparo, un’arma di diffamazione che anticipa di secoli le moderne fake news.
Sacco non si limita a costruire un’avventura mozzafiato. Intreccia abilmente elementi fantastici (il cane-ombra Diavolo, le invenzioni precorritrici del cugino Federico) con una ricostruzione storica accurata, creando un mondo vivido e credibile. E, in questo mondo, il Malombra/Principe Leonardo Valentini è chiamato a una prova durissima: non solo combattere i nemici esterni, ma anche affrontare il disprezzo di coloro che dovrebbe proteggere.
È qui che emerge la profondità del romanzo. “Il ritorno del Malombra” non è solo azione e colpi di scena. È una riflessione sul significato dell’eroismo, sul peso della responsabilità, sulla difficoltà di mantenere l’integrità in un mondo corrotto. È, in definitiva, una storia di crescita personale, in cui Leonardo deve imparare cosa significa davvero essere il Malombra, anche a costo di perdere tutto.
L’abstract promette “paura e ritrovato coraggio, cocenti sconfitte e luminose rivincite”. Un’altalena di emozioni che, unita alle “formidabili scene d’azione” e a una trama ricca di imprevisti, rende la lettura un’esperienza coinvolgente e appassionante.
Ma c’è di più. C’è l’amore impossibile per donna Doriana, c’è l’amicizia con personaggi indimenticabili come il fido Diavolo e il geniale Federico, c’è il legame profondo con la propria terra e con la propria gente. Elementi che aggiungono spessore umano alla vicenda, rendendo il Malombra non solo un eroe, ma un uomo con le sue fragilità, i suoi dubbi, le sue speranze.
“Il ritorno del Malombra” si preannuncia come un romanzo capace di catturare il lettore fin dalle prime pagine, trascinandolo in un vortice di avventura, mistero e passione. Un’opera che celebra il coraggio, l’amicizia e l’amore per la giustizia, in un contesto storico affascinante e ricco di suggestioni. Un libro che, come afferma lo stesso Malombra, ci ricorda l’importanza di “stare in posizione, anche quando ci odiano, e proteggerli tutti”. Un libro che mescola leggenda e realtà, con personaggi descritti magistralmente.
Un libro imperdibile.